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Pubblicata il: giugno 29, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1324 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Candela
(Rino è Dio)
Restiamo a fissare la candela che sta per finire.
"No, non mi piace!" Il finire, il morire è triste.
Sotto la candela, i disegni di strane piante
create dalla cera calda che si raffredda
e si condensa su una piana superficie,
sono i residui del luminoso oggetto.
E' raccapricciante che dalla cera della
splendida candela, possano nascere
simili disegni affascinanti; di certo però
inferiori alla prima luce: orribile!
(Anche se l'inferno dei miei pensieri
m'intimorisce, sono vicino alle risposte).
Dio permette che la vita sia orribile.
Dio, essere superiore e creatore di tutto.
Egli sta morendo.
Dalla sua morte si generano vite peggiori,
vite più brutte, sistemi più ingiusti.
Il creatore è ormai impotente.
Noi siamo le particelle decomposte di vite
ed entità, un tempo superiori: ora in decadenza.
per questa teoria
la vita è penosa.
La candela si è spenta del tutto.
Solo cenere.
Buio assoluto.
Sento che qualcuno si è alzato,
e col suo Dito onnipotente ha premuto l'interruttore;
generando, lui sistema di cellule superiore: nuova vita.
Lo Zero non esiste,
niente è nulla.
Rino è Dio. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Poesia tradotta Aria della noche di Pablo Neruda. |
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