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Pubblicata il: giugno 18, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1430 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Ho sognato questa poesia, fra le tue mani l’ho sognata,
fra l’azzurro scostante dei tuoi occhi, mia pietà…
E ti portavo una poesia, tutto ciò che sono,
tutto ciò che sarò e tutto quel che so essere.
Ho sognato questa poesia, annegata beatamente
fra la carne, le mani stanche e i tuoi capelli, mio sollievo…
E ti portavo una poesia, come oro e come incenso,
in questo fulminato tramonto, dove il sole si gode i nostri sguardi.
Ho sognato questa poesia, l’unico mio bene,
fra l’incanto della tua pace e le tue labbra, mia passione…
E ti portavo una poesia, la mia vita annodata e inerme,
null’altro avrei trovato, solo l’ultimo sospiro per raggiungerti. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
53
Vuoi ridere? poco fa, accusandolo
in tribunale, il mio Calvo inchioda
Vatinio ai suoi delitti: entusiasta
uno del pubblico si sbraccia e grida:
'Gran dio, che oratore quel cazzetto!' |
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