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Pubblicata il: luglio 29, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1567 | Valorazione

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Il vecchio

Il vecchio, seduto nel cortile,
su una panchina sporca.
Il vecchio che silenziosamente piange,
nascondendo le lacrime in un soffio di naso.
Il vecchio...
il vecchio, povera creatura
dallo sguardo spento,corpo rugoso
e ormai asciugato dal tempo.
Occhi grigi, opachi, immobili,
occhi che non vedono più il presente,
ma ricordano solo il passato...
Giornate vuote, ore ed ore a fare niente!
Mani impolverate, che muove solo nelle tasche,
mani che lisciano l'orlo del cappotto consumato
mani che molto fecero, mani che tanti strinsero,
mani che una chitarra suonarono
in serenate appassionate e ormai dimenticate.
Quel vecchio, tanto amato!
E una voce lo raggiunge:
"nonno, che fai?", "nonno, stai bene?"
"nonno, vieni dentro che fa freddo!
Voci, solo voci per lui ... che lo cercano
per tenerlo sveglio... voci di circostanza,
ma voci di nipoti e figli, e figli di nipoti.
Solo voci... la sua famiglia.
E lui risponde: "son qui!"
ma non c'e'! Non e' in quel cortile:
lui e' altrove...
e' in quella chiesetta di montagna
col suo vestito bello (quello della domenica)
una primula occhiello e vicino a lui sua moglie.
Eppoi e' all'osteria coi compagni
di bevute a bicchieri semivuoti,
con le carte in mano per una partita
in cui non si vinceva nulla.
E ancora si vede con le sue galline
e le sue abitudini di sempre
il suo radersi al mattino,
il pane vecchio nel caffe' d'orzo,
il passeggiare in paese coi vecchi di allora,
il suo raccogliere more e gelsi.
Oggi non e' da nessuna parte,
oggi stranamente e' solo,
la'nel suo cortile,
sulla sua panchina,
con lo sguardo spento.
Non ha più forze,
oggi...neanche per ricordare!


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