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Pubblicata il: luglio 21, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1252 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Quel che dipingevo
Quel che dipingevo
in armoniose tinte difformi
s’è offuscato sulla nostra tela
che macera ora in soffitta.
Eppure illuminava lunghi saloni
il sole, quando stanchi di gioia
ci concedeva qualche sofà
e la porpora bruciava al tramonto.
E’ forse questa la strada delle cose:
scandire il tempo nella dimenticanza.
Così quest’amore, così l’assecondare
delle spighe all’arido vento d’agosto. |
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