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Pubblicata il: settembre 08, 2014 | Da: Francesco della Rocca
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1635 | Valorazione

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Francesco della Rocca

Sentieri d'origine
Oltre l'immagine
Scorre su rii di lamiera
La storia che lenta va

Vedo in ciò il mutamento delle Ebridi
Fa freddo e sentendo i brividi
Stringendo la mano
Il cobalto tra gli iridi
Il mio occhio se ne va

Il sale sale alle narici in un turbine elettrico
Fiumara di persone senza destinazione
In un obbiettivo placido
Che si apre e si chiude sopra un volto umido

Il fotogramma e la madre in grembo
Dal sapore acre con un gesto volge
Lo sguardo altrove oltre l'aldilà

Su bicchieri di porpora si accende intenso
Il color della vita ricolmo di vite
Tra note mediterranee su terre arse
Dai dardi solari capelli e girasoli
Sul promontorio marittimo
Che ottempera ad ogni vostro proposito

La regina dei gitani favella forestiera
Con una lingua rigida ride e balugina
Tra le foglie di amaranto
Rivive la mia mente nel suo canto

Sui marciapiedi del porto
Fichi d'india e pescherecci
Mi perdo nella sua immagine
Altercando tra il reale e il mondo onirico

Contiguo alle sottane
Unico é l'effluvio di fiori esotici
Che inebria il mio mondo mistico
Tra danze e tinte brune al margine della sera
Sul suono dei tacchi di signora
Abbraccio seco la mattina

Imbocco la via della salsedine
Sotto il cielo ondulato
Castelli sopra cattedrali di sabbia
Dove il sangue garante
Tra i passi sfrenati e le grida stridenti
Del limone nativo che ottenebra le menti
E le ombre si muovono a mantici aperti
Tra tarante e suoni armonici

E la pelle che si fa scura
Il guizzo delle labbra
Lo sguardo azzurro di un unico mare
Su un isola dipinta tra nuvole e fili d'oro
La lingua mi parla il mio capo si estranea

Su quei morbidi pendii
Mi perdo ad assaporare le gocce
Cadendo sul ventre morbido
Languido assaporo il mare oceanico

Scendendo dalla zattera
Lungo quelle lunghe rive costellate
Da conchiglie rossi coralli
Giungendo di proposito sinuose
Le mie mani toccano l'origine

I piedi salendo sul predellino
Di ritorno verso il mondo
Appoggiati sul mio mento
Si accompagnano al fruscio
Dolce e lontano del vento.


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