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Pubblicata il: giugno 18, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1620 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Tutto quello che rimane del tempo
è vita, nel dono assoluto,
nella narrazione del ricordo
o la distanza del futuro.
Arrivo al mio orizzonte
attraverso la fatalità dei destini,
vita mi fu donata e vita restituisco
come amore, baci e refoli di vento.
Sono un obelisco di marmo
consumato dalle correnti e dai minuti,
mi attardo lieve alla risacca dei sogni
scrivendo di lontane, laconiche solitudini.
Passano le parole nei circuiti segreti
ove la poesia destina parapetti all’oblio,
il mio sangue brama un altro giorno
nell’eco concavo dei crepuscoli di giada.
Non brilla ciò che spira dai naufragi.
E si fa sera ai confini del tuo viso,
bianca la città contrafforte al mare,
sfiorisce dolcemente il sole di Puglia.
L’odore delle tue mani è di terra e di vento,
di mare e pesca, d’eterno che riluce e riconduce,
tra le dune, le sabbie e la certezza di te.
22 agosto 2011 |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Questa poesia parla della vita dopo la morte, godere della pace duratura che ci sarà. |
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