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Pubblicata il: luglio 12, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1434 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Cantico degli ubriachi
Potrai forse perdonare le mie mani?
Non ho avuto il tempo di confidarmi con loro!
C'era la guerra per il posto migliore:
l'avvocato del momento mi costrinse a partire.
Oggi ho fame di buio e di foglie!
Quelle notti affogate sono aria per i miei denti!
Ormai'l tempo ha emesso la sentenza:
tutto confiscato nel turbine della somiglianza.
Avevo bisogno di altro spazio ed altro tempo.
La mia palla di vetro aveva perso il suo colore.
Ora scendo le scale del perdono:
sono in cima ad una scala a forma di cono.
Disegnamo la risalita dall'inferno
Ci incontriamo per strada e ci stringiamo con forza
Abbiamo un letto per ogni ospite desiderato
le parole per scriverci e le scarpe bucate
C'è in ognuno una miriade di passato.
Abbiamo ancora il nostro anello segreto.
Non c'è bisogno di guardarsi negli occhi
ma trovarsi riuniti per trovarsi daccordo
Capiamo adesso che avevamo ragione:
non c'è bisogno di ulteriori conquiste!
La Terra è della forma che ti pare al risvegglio
ma il tavolo è tondo e la strada in montagna.
Restituisci i tuoi occhi di vetro
Non avrai bisogno di ulteriori conseguenze!
Quando ritorni troverai da mangiare
un concetto di Arte e un'armatura da cavaliere
Siamo cambiati e non siamo cresciuti
I miei capelli dicono "Crescita Pericolosa!"
La notte è giovane e dovremmo impararlo
che si può vivere di solo conforto.
Ma ora attenti alla nostra nostalgia
ora pronti a sputare in faccia alle credenze
Cercammo di evolvere a un livello superiore
Ci trovammo perduti senza più apprezzare
Sono stanco di dormire da solo!
Il mio panorama ha la faccia da deficiente!
Ora faccio tramontare la giornata
Bestemmio a nessuno
Racconto favole inventato sul posto
Non ho la fretta di raggiungere il paradiso
Raccolgo bottiglie e ne faccio un castello
Sento il bisogno di qualcosa di bello,
già troppo tempo
è andato
sprecato |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
L'uomo ha evidentemente paura di quello che ha dentro, istinti di morte seppelliti molto in fondo, ma poi forse nemmeno tanto in fondo, possono essere di ostacolo al progresso. Solo una leggera scorza inibitoria divide la bestia, che solo pochi millenni fa strisciava nel fango, dall'uomo moderno. |
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