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Pubblicata il: luglio 08, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1310 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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QUAL COLLASSATE STELLE
Ti ammiro
mentre in un riso
d'azzurro e fili d'oro
torni al tuo nido
sovrastante il mare.
Chissà quante volte
le tue piume
aquila maestosa
si sono tinte d'alba
e disperse in fiamme
al tramonto
su questo golfo
che antichi
e nuovi ardori cela
e narra di audaci
condottieri
sepolti dall'oblio
del tempo.
La notte
con gli angeli
intrecci i tuoi voli
e nelle sere d'agosto
precipiti
con gli astri cadenti
in sottile pioggia
d'argento.
Dall'alto ci osservi.
Forse hai pena
del nostro vano esistere
dei nostri corpi
appesantiti
(non solo dagli anni)
che lascivi si offrono
alla rovente carezza
del sole.
Sai che non c'importa
di alzare gli occhi
- vuoti d'armonia -
e non vederti più.
Ignari di svanire con te
qual collassate stelle
in venefici buchi neri
da stoltezza creati. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Da questo greppo solitario io miro
passare un nero stormo, un aureo sciame;
mentre sul capo al soffio di un sospiro
ronzano i fili tremuli di rame. |
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