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Pubblicata il: luglio 15, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1137 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Momentaneamente
da Inediti
Stese il silenzio come lembi di stoffa
Le voci ovattate
Il bicchiere pieno di fluido viscido
Scese sulla lingua un leggero appiattimento
Caldo quel fluido lungo l’esofago
La sensazione è un effetto sturante
Nello stomaco riempie gli spazi della cena
E un altro ancora, e ancora, di nuovo
Mente ancora vigile
Il pensiero è sempre attento
Seduto mi rialzo
Il percorso è breve fino alle gambe
Pesanti mi spingono
Non sono incerto
Raggiungo il letto
Disteso mi sento invaso dall’euforia
Mi abbandono ma mai del tutto
L’orecchio teso
Attendo
Ancora sete
L’acqua non basta, altro fluido viscido, caldo, speziato
Mi lascio prendere
Mi sforzo di regolare il ritmo del cuore
Lo sento annaspare
Esagero
Faccio buio intorno
Fuori i musicanti
Io ancora sul letto
Abbraccio solo l’aria
Chiudo gli occhi e sono su una giostra
L’alcool mi arriva alla testa
Goccia per goccia
Come la lava di un vulcano
Brucia e cancella i sapori della cena
Il dentifricio ancora fresco sulla lingua
Quando annega il cervello
Siamo io e il sonno.
Salvatore Pasquale |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
I suoi forti incantesimi senza più nerbo,
Le sue torri minacciose in rovina,
I suoi alambicchi vuoti di veleno
E il coltello alla gola, |
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