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Pubblicata il: luglio 12, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie latine | Totali visite: 3651 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Gaio Valerio Catullo
16
In bocca e in culo ve lo ficcherò,
Furio ed Aurelio, checché bocchinare
che per due poesiole libertine
quasi un degenerato mi considerate.
Che debba esser pudico il poeta è giusto,
ma perché lo dovrebbero i suoi versi?
Hanno una loro grazia ed eleganza
solo se son lascivi, spudorati
e riescono a svegliare un poco di prurito,
non dico nei fanciulli, ma in qualche caprone
con le reni inchiodate dall'artrite.
E voi, perché leggete nei miei versi baci
su baci, mi ritenete un effeminato?
In bocca e in culo ve lo ficcherò. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
" È lontana, irraggiungibile.
Stupidamente avrà eliminato l'idea sicura, amara e limpida
Incontrerà solamente amarezza.
E lui, io?
Sono ancora entro lei
Ingenuo, solo, avaro." |
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