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Pubblicata il: agosto 03, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie latine | Totali visite: 5778 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Marco Valerio Marziale
Epigrammi
Libro Undicesimo
49 • L'AVIDITÀ DI FILLIDE
Non v'è un'ora in cui, Fillide, da me,
così pazzo d'amore come sono,
non arraffi qualcosa con furbizia.
Ora la tua ancella menzognera
piange per aver dimenticato
uno specchietto e non ricorda dove,
o per l'anello dal dito scivolato
o per un perduto tuo orecchino.
Ora un furto di abiti di seta
è per te un motivo di guadagno;
ora mi vien mostrata vuota e secca
un'ampolla del profumiere Cosmo;
ora è richiesta un'anfora
di vecchio e scuro vino di Falerno
perché una vecchia maga ciarlatana
storni da te l'effetto dei tuoi sogni;
ora un'enorme spigola mi chiedi
od una bella triglia di due libbre
perché una ricca amica
da sé si è invitata a casa tua.
Abbi un po' di pudore e di rispetto
per quel che è giusto e per la verità:
io, Fillide, nulla ti rifiuto,
tu, a tua volta, non rifiutarmi nulla. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Dieci lustri ormai compiuto
ho di questa inferma vita.
Sempre in favole ho vivuto, |
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