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Pubblicata il: agosto 21, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poeti francesi | Totali visite: 5508 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Mallarmé
IL CAMPANARO
Mentre alta la campana desta la voce chiara
All'aria pura e limpida e fonda del mattino
E passa sul fanciullo che lancia una preghiera
Per essa camminando tra la lavanda e il timo,
Il campanaro avverte un uccello passare
Sul volto e biascicando latino e con la mano
Tirando tristemente la corda secolare,
Non ode che discendere un tintinnio lontano.
Io son quell'uomo. Ahimè! dalla vogliosa notte
Tiro invano la fune a suonar l'Ideale:
Freddi peccati intorno svolano, eterne ali,
E le voci mi giungono solo vuote e interrotte!
Ma un giorno infine, stanco d'aver sempre suonato,
O Satana, alla fune mi troverai impiccato. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Mi trovo a perdermi
come trovatello ammattito:
alle ginocchia del pioppo
che m'ha visto andare,
sono ritornata
e mi sono persa, |
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