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Pubblicata il: ottobre 29, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Racconti inediti e/o celebri | Totali visite: 1786 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Iridina e il mare
C'era una volta un raggio di sole che era innamorato di una goccia di pioggia. Un pomeriggio d'estate il cielo si oscurò e il sole fu costretto a rimanere nascosto dietro una nuvola.La pioggia cominciò a scendere, goccia dopo goccia.
Il raggio di sole, riconoscendo la goccia di cui era innamorato, decise di uscire allo scoperto e di manifestarle il suo amore.
Allora, la luce e la goccia si abbracciarono e dal loro incontro nacque
un meraviglioso arcobaleno chiamato Iridina.
Tutte le creature ammiravano quel fascio di strisce colorate e si complimentavano con il cielo che, avendola creata,non poteva essere obiettivo con lei e non poteva giudicare la sua bellezza.
Anche Iridina era curiosa di vedersi e di conoscere la propria immagine ma non aveva uno specchio e non sapeva come guardarsi.
Non vedeva i suoi sette colori così come si mostravano nel cielo, uno accanto all'altro, e non riusciva a capire di che colore fosse veramente la sua anima.
I sette colori si tenevano per mano ma spesso litigavano tra di loro per cercare di convincere Iridina: "Sono io che ti rendo così bella, Iridino- esclamò l'indaco-quindi la tua anima deve per forza avere il mio colore".
"No, ti sbagli , sono io che coloro la tua immagine"- ribadì l'arancione.
"Ma cosa state dicendo-gridò il rosso-sono io il colore più vivace".
E così gli altri colori.
Iridina si stancò e volle sapere con certezza qual era il colore della sua anima.
Lei amava l'indaco ed era convinta che la sua anima fosse di quel colore ma senza uno specchio non poteva averne certezza.
Allora, decise di andare in giro per il mondo alla ricerca della sua vera identità finché un giorno incontrò un'onda del mare: "Iridina, cosa cerchi?".
Rispose l'arcobaleno: "Non riesco a capire chi sono e come sono. Non ho uno specchio e non posso vedermi".
Allora il mare rispose : " A cosa ti serve uno specchio?Non hai già deciso tu chi sei?
Anche se tu avessi uno specchio vedresti solo la parte di te che vuoi vedere ma il resto rimarrebbe nascosto ai tuoi occhi. Così se sei convinta che il colore della tua anima sia l'indaco, vedrai la tua immagine di quel colore, se invece sei convinta che la tua anima sia arancione la vedrai così".
"Come posso fare, allora, per capire come sono veramente?"-disse Iridina, sconsolata.
Il mare le suggerì: "Noi siamo lo specchio degli altri e gli altri sono il nostro specchio. L'importante è guardare e lasciarsi guardare. E' da questo sguardo reciproco che ognuno di noi si arricchisce. Lasciati guardare e vedrai come ti vedono gli altri".
Domandò Iridina: "E se mi accorgessi che la mia anima non ha il colore indaco? O se scoprissi che non ha un solo colore?E se non mi piacessi così come veramente sono?".
Il mare la rassicurò: "Non bisogna mai temere di mostrarsi agli altri così come siamo, con le nostre debolezze e le nostre paure. Specchiati pure negli altri e parla e chiedi ma lasciali anche parlare e rispondere. Accetta o rifiuta quello che hanno da dirti ma lascia che esprimano le loro opinioni.Incontrati o scontrati se è necessario ma rispetta sempre i pensieri che non sono uguali ai tuoi".
Il mare la mise alla prova e la invitò a specchiarsi in lui.
Iridina si specchio nell'acqua e rimase delusa. L'onda era in movimento e l'immagine dell'arcobaleno riflessa in quell'acqua appariva deformata.
No, non sono così- si allarmò Iridina.
Allora il mare la rimproverò:"Non ti ho forse detto di accettare e rispettare i punti di vista degli altri?
E poi,io non ho affermato che sei così .Ti ho fatto vedere come tu appari ai miei occhi. Io sono in movimento e vedo la tua immagine contorta. Se ti specchi in me quando non sono agitato ti vedrò diversamente. Controlla pure".
Allora il mare chiese al vento di calmarsi per un istante.
Iridina si specchio di nuovo nell'acqua e per riflesso guardò meglio se stessa : al posto di quell'immagine deformata vide un meraviglioso arcobaleno e scoprì che la sua anima aveva sette colori diversi.
A volte, bisogna avere il coraggio di specchiarsi negli altri con il rischio o la piacevole sorpresa di scoprire colori o forme che non avevamo visto prima o che non sapevamo di avere.
Caterina Famularo |
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V
Non dico l'individuo, il fenomeno
dell'ardore sensuale e sentimentale...
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Ma in esso impastati quali comuni,
prenatali vizi, e quale |
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